TEATRO DI DOCUMENTI - v. Nicola Zabaglia, 42 – Roma
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SI CHIAMAVA DONATELLA COME ME
di e con Donatella Mei

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SI CHIAMAVA DONATELLA COME ME, di e con Donatella Mei.

Scenografia di Donatella Mei e Felice Levini.
Voci di Francesca La Scala, Alimberto Torre e Pietro Faiella.
Luci e audio Paolo Orlandelli.


domenica ore 17.45

“Si chiamava Donatella come me” dal “fattaccio” del Circeo alla legge sullo stupro sulle orme di Donatella Colasanti
vuole rendere omaggio a due vittime della violenza cieca di giovani brutali contro due giovani ragazze semplici e fiduciose nella vita, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti.
L‘efferato delitto scosse profondamente la coscienza della società civile e segnò una tappa importante nell‘evoluzione delle leggi sullo stupro trasformando finalmente il delitto sessuale considerato delitto conto la morale in delitto contro la persona.
Uno sguardo, un sogno, un monologo che vuole immaginare quello che Donatella Colasanti non ha detto e ricordare quello che ci ha lasciato, dai versi alla fondamentale legge contro lo stupro, che dal 1994 e grazie al suo processo viene considerato un reato contro la persona e non contro la morale.
Donatella Colasanti, vittima con Rosaria Lopez, che ne morí, del massacro del Circeo (1975) è scomparsa nel 2005 a causa di un cancro al seno.
I trent’anni successivi alla violenza subita, la sua ricerca di giustizia, le lotte politiche, la scrittura, la poesia, la sua passionale aggressività, la legge contro lo stupro, sono la materia viva su cui lavora Donatella Mei.
Da qui il titolo, “L‘Importanza di Donatella”, giocato anche su una similitudine anagrafica tra l‘autrice e la Colasanti.
Un viaggio introspettivo, nell‘anima della protagonista in cui ogni tappa è documentata dalla storia giudiziaria, dalle udienze, dal paradossale destino dei tre colpevoli, dal continuo confronto con la realtà e la sua metabolizzazione.
Ad accompagnare la sua vita il dolore, l‘eco della violenza subita e una costante ricerca di giustizia.
Lei, dentro, la forza la trova e la lucidità che le ha permesso di non morire la tragica sera del massacro la conserva ma, per andare avanti annulla progressivamente i segnali che il corpo le manda e muore giovane, a 47 anni.
“L‘importanza di Donatella” è uno spettacolo di denuncia, ma anche di riflessione e di introspezione, sui meccanismi relazionali fra uomini e donne.
Uno spettacolo di sorprendente attualità, che smaschera l‘ipocrisia della parità: non bastano le leggi, le opportunità e i progressi fatti dalle donne in tutti i settori della vita pubblica ed economica.
Di violenza maschile si continua a morire, anzi proprio laddove aumenta il potere delle donne, si inasprisce il conflitto con gli uomini.
Sinossi
Ambientato in un‘aula di tribunale, il tavolo e una toga sospesa in aria, dividono la scena in due parti. Da un lato Donatella Mei racconta i fatti di cronaca e dall‘altra, su un‘unica sedia, Donatella Colasanti.
È un dialogo, un sogno, un monologo che vuole immaginare quello che Donatella Colasanti non ha detto e ricordare quello che ci ha lasciato, dai suoi versi poetici alla fondamentale legge contro lo stupro.
Biografia
Donatella Mei è autrice, attrice e poeta.
Presente in molte antologie poetiche e vincitrice di premi haiku e premi internazionali di poesia.
Ha scritto e messo in scena vari spettacoli privilegiando lo sguardo sul mondo delle donne.
Solitamente brillante, ha voluto mettere tutta la sua esperienza poetica e teatrale in questo lavoro.

     
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